Teatro/Musica

Janos non solo come violinista è riconosciuto, ma anche come ottimo cuoco! Ha inventato questa forma di concerto che non necessita sala da concerto e numeroso pubblico. (Eccezione: nell’ex bordello di Palermo 350 persone erano curiosi di ascoltare il concerto e assaggiare il suo gulasch che bastava solo per 165 persone…) Serve un ristorante con i tavoli e sedie,oppure un café dove si trova una buona cucina e un pubblico con la pancia vuota e che ama la musica! Janos prepara il celebre piato ungherese: “il gulasch” (porkolt – in ungherese), con il contorno tradizionale i gnocchetti (spazli), secondo la classica ricetta di Gundel, e con le spezie – la paprica e kummel – di prima scelta che si trovano solo in Ungheria! Dopodiché il pubblico ha finito di mangiare Janos prende il suo violino e dà un concerto identico a come fa in una sala da concerto. Il programma si compone dai brani della tradizione ungherese, transilvana, rumena, bulgara e klezmer! Un cammino violinistico nella tradizione dei popoli circondanti dal Bacino Dei Carpazi. Non è un concerto nel senso stretto della parola: è più un tipo d’intrattimento. Janos parla al pubblico tra i brani, racconta storielle corte, aneddoti, barzellette! Racconta la sua vita, aneddoti della sua carriera violinistica, barzellette spesso assurde e sempre esplosive. Il parlato è sempre improvizzato, fresco e frizzante! Janos incanta il pubblico non solo con la voce vellutata e inimitabilmente dolce del suo violino, ma anche con il suo stile da raccontare e con il sou accento strano, tonico (subito si riconosce che è di Budapest). Concorrente non l’ha in questo terreno: in Italia – incredibile – non esiste ristorante ungherese malgrado la buona reputazione della cucina ungherese! Come un italiano ha qualcosa in comune con un ungherese: il piacere della tavola, il sou gulasch (strepitoso, spaziale, fantastico – come classificano loro che hanno assaggiato) piace dappertutto in Italia: dalla Sicilia, al Trentino, dalle Marche al Piemonte! Il progetto si autofinanzia già a partire da 30-35 persone!
Al Tei”, il tiglio in buona parte della Provincia Bellunese, è un simbolo importante nella cultura di gran parte dell’Europa. I Celti lo ritenevano un elemento fondante per la loro socialità. Anticamente, infatti, era costume piantare un tiglio al centro di un villaggio per celebrare la nascita di una nuova comunità. E’ possibile verificare questa antica reminescenza anche nelle nostre vallate: sembrerebbe infatti che nel vecchio stemma della Magnifica Comunità del Cadore prima dell’abete, fra le due torri, vi fosse un tiglio. “Al tei”, dunque, potrebbe affermarsi come valore comune di culture apparentemente diverse, ma accomunate da una stessa storia. E’ sotto questo tiglio che ci siamo incontrati. Al Tei è un gruppo di amici, accomunati da una stessa passione , ma provenienti dalle più diverse esperienze musicali. Il numero dei componenti è variabile, a seconda dei repertori e delle situazioni. Moltissime sono le esibizioni all’attivo del gruppo, dalla presentazione di “S/cione” di Andrea Da Cortà, alla riproposizione di temi popolari da ascoltare e danzare, fino alla ricerca tra le più interessanti melodie Natalizie, coronata da tre cd e tanti concerti. Per questa occasione desideriamo presentarci tutti, raggruppandoci all’ombra del nostro tiglio.

01/08/2009 21.00 Stefano Bonato Acoustic

Duo @ Lorenzago Aperta

DUO di CHITARRE – Stefano Bonato & Gianluca Caberlotto

Il duo di chitarre nasce dall’incontro di Stefano Sonato e Gianluca Caberlotto nel 2007 dopo la breve edentusiasmante avventura musicale degli Snark, gruppo sperimentale formato un paio di anni prima assieme al batterista Loris Veronesi. I tre musicisti registrano un cd-demo (the snark – finger fusion band) e partecipano all’edizione 2006 di Umbria Jazz Winter ad Orvieto (TR). Verso la fine dello stesso anno i componenti del gruppo, trascinati da vari e molteplici impegni, abbandonano gradualmente il progetto Snark. In occasione della prima rassegna del festival Chitarre, tenutasi nel gennaio 2007 a Vittorio Veneto (TV), Stefano Bonato contatta Gianluca Caberlotto per proporsi come duo. Vengono tolti dal repertorio proposto con gli Snark tutti i brani cantati e ne vengono aggiunti di nuovi, così da lasciare piena libertà di espressione alle sei corde. I due chitarristi, forti ormai di una collaudata intesa musicale, aprono la serata a Roberto Dalla Vecchia e Pietro Nobile, esponenti di spicco della chitarra acustica europea, e gettano le basi per il loro duo di chitarre. L’anno seguente a San Vito di Cadore (BL), aprono ancora una volta il concerto a Pietro Nobile in occasione del San Vito Blues & Soul. Il duo presenta un’alchimia unica tra due sensibilità e due modi di suonare differenti che convergono e che sono frutto della formazione folk-jazz di Stefano Bonato e di classico-rock di Gianluca Caberlotto. Prova diretta ne è l’immagine che i due musicisti propongono sul palcoscenico e la strumentazione stessa: una chitarra acustica ed una semiacustica. Il loro repertorio si compone di brani di vari autori, tra i quali Merle Travis, Marcel Dadì, Pietro Nobile, e non ultimi John Renbourn e Stefan Grossman. La scaletta fa chiaramente riferimento al folk revival e al progressive acustico degli anni Settanta, alla musica celtica e rinascimentale, fino ai tradizionali d’oltre oceano attraverso brani bluegrass, western swing e alcuni standard jazz. Durante i concerti il duo cerca di ricreare metaforicamente un percorso che conduca l’ascoltatore, attraverso varie suggestioni, ad assaporare e comprendere meglio questo tipo di musica che apparentemente sembra distante dalla sensibilità musicale in voga ai nostri giorni. Nonostante sia dato ampio spazio all’improvvisazione, caratteristica peculiare del jazz e della musica moderna più in generale, non di rado le linee melodiche si intrecciano a formare una trama unica e solida. Si può passare quindi dai fraseggi al fulmicotone propri del repertorio bluegrass alle atmosfere contemplative della musica antica, fino a giungere a territori inesplorati della musica d’ascolto.

02/08/2009 21.00 Grassin’ Stomp @

Lorenzago Aperta

stomp

Grassin’ Stomp Quintet

La band propone un repertorio bluegrass tradizionale e progressivo. Il genere musicale, basato prevalentemente sull’aspetto improvvisativo, offre ai musicistil’opportunità di inserire suggestioni e sapori di contaminazione.

STEFANO BONATO chitarra

Diplomato al CPM di Milano, inizia la sua attività concertistica nel1999, in contemporanea con l’uscita del suo primo disco Dawnfrom a train. Nel 2000 comincia a collaborare come compositore e musicista a progetti teatrali, fra cui La tromba di Antigone. Nel 2001 forma gli Old Times Duet con L. Rossi, duetto dedicato al repertorio country-blues e irlandese. Nel 2005 forma gli Snark, gruppo fingerfusion composto da L. Veronesi, G. Santoro e G. Caberlotto.Nello stesso periodo, con P. Fioretti, forma i Wooden Flag sproponendo il repertorio chitarristico tradizionale americano. Nel 2006 costituisce le OFFICINE PER LO SPETTACOLO, associazione culturale che si dedica all’organizzazione di rassegne, festival ed eventiculturali e che vede al suo interno anche una scuola di musica moderna. Dal 2008 produce il programma radiofonico Note di copertina su ViviRadio. E’ docente di chitarra moderna presso l’Accademia Musicale LIZARD di Padova.

ROBERTO CHIARANDA banjo

Nasce come chitarrista acustico alla fine degli anni ‘70 e suona in varie formazioni locali proponendo repertorio tipicamente country e country-rock. Agli inizi degli anni ’80 si avvicina al banjo a cinque corde ed in particolare alla musica bluegrass. E’ stato membro di varie formazioni, collaborando anche come session man per gruppi professionali.

PAOLO MANFRIN contrabbasso

Suona pianoforte classico, chitarra, armonica, basso elettrico, contrabbasso, cornamusa e canta.In 47 anni di carriera suona con i Sinners, Firewood, Underfed, Rayogramma, Theo Teardo e Emma Montanari Grop. Nel 1989 si avvicina alla musica etnica. Con la fine del 2008 ha superato i 1200 interventi musicali in 20 anni di carriera semiprofessionistica.

GIULIO VENIER violino

Violinista e polistrumentista ininterrottamente e assiduamente dal 1979, studia etnomusicologia frequentando i corsi del D.A.M.S. di Bologna, e contemporaneamente ricerca la musica popolare friulana e resiana. Fondatore e collaboratore di numerosi gruppi musicali sia friulani che internazionali, collabora attivamente con il festival di Folkest partecipando alle produzioni con protagonisti internazionali. Dal 1998 crea un programma per la diffusione della musica tradizionale nelle scuole elementari e materne in Friuli Venezia Giulia.Dal 2001 in poi con Folkest dischi pubblica: Scric Bic Scarabic, antologia di musiche tradizionali friulane, carniche e resiane (premio Moret d’Aur); Doismiao e Bootleg con il chitarrista M. Pucci; Il Cil da l’Irlande, cd live in Spilimbergo, e Di cà di là da, cd-ricerca sulle voci tradizionali delle donne tramontine.

STEFANO SANTANGELO mandolino

Inizia l’attività concertistica nel 1978 con il Collettivo Musica di Padova per poi concedersi un periodo da solista. Nel 1990 fonda i Buffalo Ramblers (1° premio come Migliore Nuova String Band Italiana di Old Time Music Revival). Il loro disco omonimo viene ottimamente recensito dalla più illustre testata americana di country music Bluegrass Unlimited che da seguito all’archiviazione e catalogazione ufficiale dell’album presso la Sezione Mondiale di Musica Etnica dell’Università della West Virginia, USA. Collabora con alcune riviste nazionali specializzate tra cui: Hi, Folks!, Folk Bullettin e Country Store e conduce programmi radiofonici. Nel 1994 dà vita al MIDEANDO String Quintet, con il quale incide 4 album: L’Inverno dei Coltelli, Bootleg! , Viaggio… e Tutte le Direzioni; nel 2002 vincono Il Bologna Music Festival, nel 2003 il concorso Nomadi Fans Club, nel 2005 vincono prima il Padovano Music Award e poi Risonanze Unplugged. Nel 2006 cominciano un tour europeo e l’anno dopo rappresentano l’Europa al festival IBMA, il più importante festival mondiale dedicato alla musica acustica.

02/08/2009 21.00 Red Violin Live @

Lorenzago Aperta Lorenzago

red

I Red Violin nascono nel dicembre 2002 come trio acustico formato da Annachiara Belli(Violino ),Luca Brugiolo(Fisarmonica),Gualtiero Giavi(Chitarra). La prima performance live avviene nel luglio 2003 ed e’ seguita da numerosi concerti in locali,rifugi e feste paesane.Nel 2004 alla band si aggiunge Raffaele Fiori(Percussioni).Dopo tre anni di fortunate esibizioni(tra cui la partecipazione al Folk Festival di Auronzo di Cadore),il gruppo,con l’ingresso di Michele Pordon(Basso),raggiunge il suo assetto definitivo.Dopo una globale rivisatazione dei pezzi,nel giugno 2007 i Red Violin sono ospiti del S.Vito Blues & Soul Festival,dove condividono il palco con noti artisti internazionali;di lì a poco la registrazione del primo lavoro in studio.

07/08/2009 17.00Realtà Locali: Lastrain

+Musical insert Live @ Lorenzago Aperta

Il progetto LASTRAIN nasce nell’Aprile 2007 da un’idea di Paolo Brunotti (voce solista e chitarra 12 corde).
L’intento era di creare una band che si ispirasse alla musica West Coast d’oltre Oceano, con una particolare attenzione alle armonizzazioni vocali.
Fin da subito si uniscono al gruppo Francesco Rosa (Batteria), Gildo Belli (chitarra solista), Elvis Brunotti(Basso) e Rafael Godoi (Chitarra e voce).
Spinti dal grande entusiasmo e bravura di Rafael, i Lastrain si esibiscono dopo pochi mesi in un primo concerto, riscuotendo una buona risposta da parte del pubblico.
Nel Settembre dello stesso anno si unisce alla band Luca Brugiolo ( Tastiere e voce ), aggiungendo una notevole qualità sonora e una particolare attenzione agli arrangiamenti.
A Novembre il gruppo si ritrova senza la preziosa collaborazione di Rafael che lascia la band. La ricerca di un nuovo chitarrista e cantante dura fino a Gennaio 2008 quando entra a far parte dei Lastrain Alessandro Belli.Influenze:Neil Young è nato a Toronto, Ontario, Canada, dall’unione tra un giornalista sportivo e una romanziera. Ha passato i primissimi anni della sua vita nel paesino di Omemee, a 130 km da Toronto. Da bambino gli venne diagnosticato il diabete e a 6 anni venne colpito dalla poliomelite, che gli indebolì il lato sinistro (cammina ancora zoppicando leggermente). I genitori divorziarono quando aveva 12 anni, e tornò con la madre a Winnipeg, Manitoba, dove formò alcuni gruppi di garage rock durante le scuole e compì le sue prime esperienze musicali in club del circuito folk canadese. Fu in quell’epoca che incontrò per la prima volta Stephen Stills e Joni Mitchell e scrisse alcune delle sue prime canzoni, come la celeberrima Sugar Mountain. Nel 1965 Young iniziò la sua carriera di musicista professionista e nel 1966 si unì a Rick James per fondare i Mynah Birds, ma appena prima di registrare il primo disco per la Motown, James fu arrestato per renitenza alle armi. A quel punto Young, con il bassista Bruce Palmer, si trasferisce a Los Angeles. Young ha recentemente ammesso che rimase illegalmente negli USA per qualche anno sino a quando ricevette la Green Card nel 1970. Da notare che Young, pur avendo raggiunto il successo negli USA, è sempre rimasto un cittadino canadese e non ha mai voluto cambiare la sua nazionalità.

Gli Eagles nascono nel 1971 per opera dei fondatori Glenn Frey (chitarra) e Don Henley (batteria). L’anno seguente vengono assoldati altri due elementi: Bernie Leadon (chitarra e mandolino) e Randy Meisner (basso). Con questa formazione il gruppo pubblica nel 1972 il primo album, Eagles. Il lavoro, sorretto da alcune hit di buon successo come Take it Easy e Witchy Woman, fa conoscere la band a tutta l’impresa discografica dell’epoca; in breve tempo, gli Eagles diventano il punto di riferimento della musica della west-coast di quel periodo alla stregua di un’altra band dell’epoca, i Poco. Nel 1975 Leadon viene rimpiazzato da un nuovo chitarrista dall’anima decisamente rock, Joe Walsh. L’anno seguente gli Eagles pubblicano Hotel California riconosciuto universalmente come il capolavoro del gruppo. Il successo di vendite e di critica proietta la band nell’olimpo del rock, dando un impulso deciso anche alla raccolta pubblicata pochi mesi prima, Their greatest Hits, che si avvia rapidamente verso il record assoluto di vendite negli USA (recentemente è diventato il disco più venduto negli USA).

07/08/2009 ore 23.00  TENDONE

-8/08/2009 ore 23.00 TENDONE

-14/08/2009 ore 13.00

RISTOTANTE LA PINETA

ORE 18.00 TENDONE


Shade

Gli Shade nascono ufficialmente nel luglio del 2002, e riuniscono musicisti con diversi anni di esperienza musicale alle spalle. “Tra bianco e nero” è il primo EP. In ogni canzone si trovano le mille sfumature degli Shade: il Rock, perché essenzialmente ci piace definirci come gruppo rock, le atmosfere vicine al pop e qualche tocco dance. Questa miscela di emozioni vuole emergere da quella che è la tendenza del momento e farsi sentire. “Abbiamo pensato ad un’alternativa… la musica Made in Shade”Management:
Helena: 3470455160
helena@shadenet.itSite Friends:
Sand Castle: http://www.myspace.com/sandcastlebluesrocktrain
Fashion Victim: http://www.fashionvictimoutlet.com

08/08/2009 16.00 Spazio Under 17 – “Gap

the Mind” Live @ Lorenzago Aperta

ale

Gap the Mind
I “Gap the mind”, formatisi nel novembre 2008, sono tutti artisti di tenera età. Conosciutisi alla scuola di musica “La Sorgente”, inaugurano la propria carriera musicale con la partecipazione al concorso “Musica nel sangue”, classificandosi primi per poi proseguire alle fasi provinciali.
Fra le altre apparizioni, si ricorda in special modo quella al concerto in memoria di Teresa presso il cinema Kursaal di Auronzo di Cadore, il primo marzo 2009, precedendo la celebre band dei “Planet brain”.
Il genere da loro preferito spazia dal progressive rock al pop, ispirandosi a gruppi emergenti degli anni 70 come “Jethro Tull”, “Black Sabbath” e “Deep Purple”, senza però trascurare i gruppi dell’ultimo decennio.
I Gap The Mind sono: Barnabò Andrea – chitarra elettrica, De Bona Eric – basso elettrico, Sopracolle Alessio – batteria, Zanetti Luca – flauto .
Senza Filtro… Il gruppo nasce nel lontano 2002 quasi per scherzo o comunque senza particolari ambizioni da un idea di tre ragazi comelicensi.. Oggi i Senza Filtro sono composti da ben 7 elementi, ed hanno raggiunto un livello di qualità e professionalità che agli inizi era semplicemente inimmaginabile. Forse dire “rock” è un po’ riduttivo nel descrivere il genere…. Il vasto repertorio della band spazia da Vasco alla Nannini, da Ligabue ai Nomadi a Zucchero per citarne alcuni di Italiani, ma senza dimenticare le pietre miliari del rock quali Deep Purple, Pink Floyd, Scorpions oppure gli intramontabili Creedence. Il vasto repertorio ci consente quindi di spaziare tra la musica per accontentare le esigenze di tutti (o quasi…) e sopratutto creare un clima allegro e festoso durante le nostre serate… Il sogno dei Senza Filtro è di poter, un giorno, abbandonare la strada della cover band per poter passare a quella della musica originale d’autore, potendo così esprimere al massimo le proprie idee e la propria musica dando così spazio e valore ad un ambiente dimenticato come quello dell’alto bellunese. ..

08/08/09 21.00Evento Delta Blues: Max

Lazzarin & The 2nd Liners Live @

Lorenzago

teatroa

Edizione LORENZAGO APERTA 2008


Enrico Corradini – “La neve a Buenos Aires” 2 agosto ore 21.00

Teatro Oratorio

Cabaret Ensamble 3 agosto ore 21.00 Teatro

Il gruppo nasce dall’incontro di musicisti provenienti da diverse esperienze. Artisti di strada, orchestrali, jazzisti.

Comune è l’intenzione di portare alto il nome della tradizione musicale di vari popoli, proponendolo in chiave cabarettistica con uno sguardo all’esperienza di artisti attivi nella prima metà del secolo scorso.

L’organico è costituito da strumenti che si adattano con versatilità sia alla sfera teatrale-scenica del cabaret – che prevede pulizia del suono e creatività negli arrangiamenti dei brani, sia alla vitalità ed energia della tradizione folkloristica.

La fusione di queste due sfere da alla luce spettacoli intensi e gradevoli al tempo stesso. L’ensemble si avvale di numerosi musicisti che si incontrano in vari contesti musicali: dal Kletzmer, al Jazz, al repertorio cabarettistico anni ’20/’30.

Tutt’altro che pomposa e celebrativa la performance respira un ritmo leggero e ludico, creando momenti di ascolto e di danza.

l’Ensemble:

Tobia Purisiol: Voce, Chitarra

Walter Lucherini: Fisarmonica

Enrico Pagnin: Clarinetto e Sax

Riccardo Sartorel: Contrabasso, Seconda voce

Filippo Mosconi: Percussioni e Rumori di scena

Francesco Socal: Clarinetto basso, C. Alto, Seconda voce

Paola Brolati e Charly Bamba “Filo filò” 4 agosto ore 21.00 Scuole Medie

Collocando l’ambientazione al di fuori del tempo, la padrona di casa e un saltimbanco di passaggio raccolgono il pubblico vicino al virtuale “foghèr” rappresentato sul palco. Una volta messi a proprio agio gli ospiti, cominciano a raccontare, a tratti intenti in qualche attività domestica, a tratti animando il racconto con l’interpretazione di personaggi e l’evocazione di situazioni e luoghi. La serata è dedicata a fiabe e leggende di montagna, di campagna e di laguna, di pietra e di acqua; storie e aneddoti, episodi di vita vissuta, credenze, filatrocche, canzoni popolari, storie di paura, e perché no, qualcosa da bere e da mangiare insieme. Alla fine il saltimbanco se ne andrà e la padrona di casa si congederà dagli ospiti – forse per andare a dormire o forse…

Esordio al festival “Filo d’Arianna” di Belluno il 30/06/07. Rappresentato nelle province del Veneto,in Alto Adige e in Svizzera.

Gruppo musicale di Costalta – Spettacolo Concerto 5 agosto ore 21.00 Teatro Oratorio

l Gruppo canta, con accompagnamento musicale, canzoni scritte in ladino e musicate originalmente.
Il repertorio, abbandonata la ricerca ormai infruttuosa sulla musica ttadizionale, attinge alla musicalità contemporanea, su temi agganciati alla realtà della vita di montagna, alle piccole storie, ai sentimenti.
Ha prodotto un ricco materiale cartaceo (opuscoli, libretti e… interessanti volumi, indispensabili per conoscere la Costalta di ieri e di oggi, sonoro (musicassette e CD) e video (3 videocassette).

I componenti del Gruppo Musicale (2007):
Lucio Eicher Clere, Daniele De Bettin, Samuele De Bettin, Marco De Villa Tondo,
Gianluca Casanova Borca, Massimiliano De Villa, Michele Casanova Crepuz,
Maurizio Casanova Panzon, Stefania Casanova Borca, Sonia Cesco Fabbro, Lorenza De Bettin,
Elena Pomarè, Martina Casanova Fuga, Romina Casanova Crepuz,
Giulia De Bettin, Letizia Zaccaria, Giorgia Comis

Collaboratori:
Stefano Casanova Panzon, Guido Mainardi

GUALTIERO GASPERINI “DAIDALOS LEAVES” per “Lorenzago Aperta 2008”

8 agosto 2008 Teatro “Oratorio” ore 21.21

Una escursione poetico musicale sul complesso mitico del LABIRINTO

con:

testi – voce : WALDHARI

basso – voce : SANGIORGIO

chitarre : ASLEY

programmatori : TIBOLLA – PEZ

batteria : ADAL

Le liriche di Waldhari, scarnificate, incontrano le improvvisazioni elettriche di una band; nasce così il Rockpoem “DAIDALOS LEAVES”.

Tra i personaggi mitici della Grecia arcaica, Dedalo fu uno dei sommi costruttori.

Inventore abile e terribile, ideò trame e manufatti quali il filo a piombo, le frecce magnetizzate, le bambole semoventi (prototipo dei Pupi siciliani) e, chiaramente, il LABIRINTO.

Sotterfugio e fuga, in sintesi, sono gli aggettivi che meglio significano la vita del “costruttore” Dedalo.

Egli, ad Atene, uccise il nipote poichè questi aveva già ideato la sega e il compasso; poi fuggì a Creta e fece in modo che la moglie del Re si accoppiasse con un toro. Nasce il Minotauro.

Scoperta l’ empietà, il Re Minosse internò Dedalo e il figlio Icaro nella stessa costruzione concepita per nascondere l’ essere metà uomo e metà toro.

Dedalo riuscì ad evadere dalle pareti del suo Labirinto e si involò verso la Sicilia.

Reclamando vendetta, Re Minosse, con un sotterfugio, riuscì a scovare Dedalo ma ancora una volta il mago – architetto superò il Re in astuzia causandone la morte in una vasca per abluzioni.

Gli ultimi strascichi vitali di Dedalo lo vedono affaccendarsi in Sardegna dove, per l’ appunto, i Nuraghi sono chiamati anche Costruzioni Dedaliche…

Paolo Rossi” Ciiip ciiip” monologo teatrale 9 agosto ore 21.00 Teatro

Sequeris- Dieci piccoli indiani 10 agosto ore 21.00 Teatro Oratorio

Tutta l’opera letteraria di Agatha Christie è estremamente barocca e teatrale. In essa vige come regola assoluta il meccanismo ovvero la fredda ragione, la paura del vuoto, la lucida e distaccata analisi raziocinante della morte e della colpa, private del loro misticismo quasi come in una seduta d’anatomia di fiamminga memoria.

I capolavori di questa donnina edoardiana sono un macchinario ben oliato e iper produttivo dove non sfugge mai nulla, tutto è chiaro, riconducibile alla logica razionalistica, tutto è lampante. E noi, ingenui spettatori, solo alla fine comprendiamo il funzionamento di questa macchina.

Troppo spesso considerata solamente come la regina del giallo, genere letterario minore, la Christie è indiscutibilmente una grande artista che ha saputo adattare e limare i suoi capolavori per la scena.

Moltissime rappresentazioni teatrali, fin dagli anni precedenti il secondo conflitto mondiale, sono esempio palese del genio poliedrico della scrittrice britannica.

Anche “Dieci piccoli indiani”, romanzo di notevole successo, ha avuto il suo battesimo teatrale e cinematografico con diversi allestimenti scenici e vari film.

Spesso considerato come testo difficile per il teatro a causa della sua complessa trama, è invece un superbo marchingegno barocco: alcuni personaggi contorti, dalle doppie vite, caratteri ipocriti e marionettistici, vengono invitati per un soggiorno, in una bellissima villa su di un’isola solitaria, da un misterioso ospite. E uno alla volta, tutti i beati vacanzieri, attraverso situazioni assurde ed aggrovigliate, andranno incontro al loro appuntamento con la morte.

In questa messinscena, che si giova di una compagnia di attori strepitosi, attori all’italiana, brillanti ed estremi, attraverso vari ingranaggi ormai collaudati dal teatro moderno, vedremo agire, vivere e morire i personaggi tremendamente britannici e cupi di “Dieci piccoli indiani”, personaggi ai quali abbiamo pensato di regalare anche un poco di solarità mediterranea e di leggerezza italica, sperando che la Christie non si offenda.

Chiusi nella villa-trappola dove sono stati invitati, con le ore contate e senza riuscire a scovare l’assassino che li elimina uno alla volta ispirandosi ad una filastrocca per bambini, gli eroi del nostro torbido giallo, in un tripudio ludico e macabro, ci faranno sognare e meditare sugli eterni meccanismi della vita e della morte, tenendoci con il fiato sospeso fino alla conclusione.

Riusciranno a stanare il colpevole?

A tutto blues!!! 11 agosto a Borbe dalle 17

A tutto blues!!! Video&vecchi vinili 12-13-14 agosto dalle 18.30 Scuole Medie

Duo sul tasto- Enrique Ugarte fisarmonica, Manfred Manhart pianoforte 14 agosto ore 21.00

La notte della poesia 19 agosto dalle 18.30 Scuole Medie

(Claudio Michelazzi, Mario Zandegiacomo, Federico Tavan,

Giovanni Sottsass, Franco Zarpellon, Pina poetessa di Lozzo,

Franco Regalia, Palmiro Pinazza, Giuseppe Vecellio,

i Poeti delle Edizioni Campanotto, Serena Dal Borgo,

Andrea Tomaselli, Aldo De Lotto, Gualtiero Gasperini, Adeodato

Piazza Nicolai, Lucio Eicher Clere, Francesco Crosato)

e  i Poeti che vorranno partecipare….

Risposte

  1. Ho visto che ci saranno anche gli Shade domani! Grazie a chi li ha chiamati. Sicuro ci sarò!

  2. Ieri eravamo al concerto dei Mideando…FANTASTICI …. bravi a chi li ha sceklti, gruppi di tal spessore ed idee ne esistono pochi in giro.


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